La chiesa é situata sull'Aventino poco distante dalla chiesa di Santa Sabina.
L’edificio originario, probabilmente risalente a prima del X secolo, venne rimaneggiato a più riprese nel corso dei secoli. Nel 1750 fu ristrutturata da Tommaso de Marchis con un intervento che smantellò in buona parte il primitivo impianto, di cui, tuttavia, si conserva ancora la cripta.
Vi sono sepolti:
G. Brippio, Lupo D'Olmedo, Pietro Paolo Savarè
La facciata è preceduta da un portico sormontato da un piano attico coronato da una balaustra oltre la quale si eleva il bel campanile romanico del XIII secolo.
L’interno settecentesco, diviso in tre navate, cui si accede attraverso un portale dell’epoca di Onorio III, conserva ancora parte del pavimento cosmatesco e due colonnine, anch’esse cosmatesche, nell’abside.
Nella navata sinistra si trova un pozzo, ritenuto della casa di sant'Alessio, e, custodita entro una grande teca di vetro sostenuta da angeli e putti, una scala di legno sotto cui egli avrebbe dormito per anni.
Nella cripta si trovano invece le reliquie di san Tommaso di Canterbury.