Trascrizione dell'intervento tenuto il 22 settembre 2019 presso la sala dei marmi dell'Hotel Turner di Roma.
Sono qui a presentarvi il mio libro
Il Supplente di Matematica. E' la storia di un informatico che, perdendo il lavoro, si ritrova a fare quello che aveva fatto per un breve periodo, appena laureato, cioè il supplente in una scuola.
Il suo stato d'animo non è dei migliori.
Turbato dalla perdita del lavoro, si aggira per casa in pigiama senza voglia di fare nulla e senza energia. Passa ore e ore davanti alla televisione a guardare tutta una serie di programmi politici che gli accentuano ancor più il rancore nei confronti della politica e, nonostante gli sforzi, non riesce a concentrarsi sulla matematica. Si presenta così in classe impreparato ed è costretto a parlare di tutto tranne che di matematica. I primi giorni, preoccupato di non saper gestire la vivacità dei ragazzi, cerca di conquistare l'attenzione parlando di calcio, l'argomento che più interessa ai giovani. Poi, acquisita una maggiore sicurezza, passa a trattare argomenti più impegnativi aventi per sfondo un'Italia ben diversa da quella che è prospettata dalla politica, dalla televisione e dai giornali.
Non spiega, non da compiti a casa e non interroga. Per questo inizia a piacere agli studenti e si fortificherà un rapporto che sarà destinato a durare nel tempo anche al di fuori della scuola, ma, per lo stesso motivo, sarà risolutamente osteggiato dall'influente professoressa d'italiano per nulla disposta ad accettare un supplente così fuori dagli schemi e lontano dal sistema scolastico che lei ben rappresenta.
Come è strutturatoLa struttura del romanzo è paragonabile al libro Cuore di De Amicis.
Nel libro Cuore, ogni mese è un capitolo che contiene un racconto del maestro. Qui, invece, ogni giorno di lezione è un capitolo che contiene un racconto del supplente.
I racconti hanno un peso importante perché trattano fatti realmente accaduti, utilizzati per spiegare concetti importanti come quello della precarietà delle cose umane (l'inutilità nell'affannarsi ad accumulare ricchezze) oppure quello del senso della fuga del tempo (l'importanza di non sprecarlo, di cogliere l'attimo, di essere consapevoli che il tempo man mano che passa chiude alle nostre spalle dei cancelli e non ci permette di tornare indietro).
Il parlare a ruota libera diventa una valvola di sfogo per il supplente. Inoltre la spensierata allegria e l'entusiasmo giovanile dei ragazzi in qualche modo lo contagiano e lo aiutano a evadere dalla sua visione negativa della vita. Ma proprio quando il buonumore inizia ad avere la meglio sul pessimismo accade un evento imprevisto che lo riporta a fare i conti con i pensieri negativi.
Come è natoIn un periodo particolare della mia vita, ho sentito la necessità di iniziare a scrivere alcuni fatti che erano successi e che ritenevo importanti. In un secondo tempo questi promemoria li ho amalgamati in una storia romanzata.
Dopo una prima versione del libro, risalente al 2015, c'è ne stata una seconda dove i personaggi e lo stato d'animo del supplente hanno assunto una maggiore importanza rispetto ai racconti.
Alcuni personaggi sono ispirati a persone realmente esistite. Tonino era un mio compagno di classe che portava il giornale e lo metteva in bella vista sul banco quando c'era l'ora di matematica. Quando il professore diceva: "Tonino portami il giornale" lo scopo era raggiunto e noi ne eravamo fieri. Significava che non si faceva lezione. Però, all'università, quando poi ho dovuto affrontare l'esame di analisi matematica, ho capito che invece non c'era da essere contenti di quel "Tonino portami il giornale". La figlia del professore di educazione fisica era una studentessa che ho incontrato quando, appena laureato, ho insegnato matematica. Era la figlia del mio professore di educazione fisica alle scuole medie e, come nel romanzo, aveva una bellezza da togliere il fiato.
Il motivo conduttore del romanzo sono i turbamenti del supplente che riflettono lo stato d'animo che avevo quando, nel dicembre 2013, ho iniziato a scrivere i promemoria che poi sono diventati i racconti del supplente. In quel periodo eravamo al culmine della recessione seguita alla crisi finanziaria del 2008 e la società dove lavoravo era stata appena acquisita e quindi nella testa mi frullavano dubbi sul futuro lavorativo.
All'epoca mi sentivo come il protagonista del romanzo che, sulla sua pelle, scopre come la vita sia un viaggio su una zattera malridotta che al primo agitarsi del mare può naufragare.
Quando la zattera affonda il supplente ingoia sorsate dolorose che lo trascinano sempre più in basso, quasi a toccare il fondo. Poi, finalmente, uno spiraglio. Un evento inaspettato e un po' di fortuna gli cambiano l'esistenza e gli aprono la strada verso un futuro migliore.
E' una storia di speranza per portare un po' di fiducia a chi vive situazioni d'incertezza e potrebbe succedere a tutti anche se in modo decisamente meno romanzato.
Mi fermerei qua. Presentato così potrebbe sembrare un po' pesante da leggere eppure vi dico che ho cercato di renderlo semplice, piacevole e divertente. Spero di esserci riuscito.
La trama può essere letta al seguente link:NOVITÀ EDITORIALE: "Il Supplente di Matematica"