Sin dall’età repubblicana la riva destra del Tevere fu occupata da insediamenti commerciali connessi all’attività del porto fluviale situato sulla sponda opposta.
Il rione era collegato con la riva sinistra del Tevere da numerosi ponti. Innanzitutto c’erano i due ponti dell’Isola Tiberina, il Ponte Fabricio e il Ponte Cestio, quindi, a poca distanza da essi, il Ponte Emilio oggi noto come Ponte Rotto. A monte del fiume, invece, Trastevere era collegato al Campo Marzio dal Ponte Aurelio – ricostruito sotto Sisto IV come Ponte Sisto – e dal Ponte di Agrippa, oggi scomparso.
Nel Medioevo il rione diminuì la propria popolazione, ma non ne variò la composizione etnica, mantenendo una forte presenza orientale ed ebraica, che ebbe qui numerose sinagoghe oggi scomparse, quando con la bolla di Paolo IV la comunità giudaica fu trasferita nel Ghetto.
In seguito allo sviluppo urbanistico il rione si arricchì di nuove chiese e monasteri, come San Cosimato, San Benedetto in Piscinula, San Francesco a Ripa.
Importanti interventi si ebbero sotto Paolo V, che nel Seicento iniziò la risistemazione urbana della zona alle spalle del porto.
Nel secolo successivo l’attività edilizia interessò la zona immediatamente a ridosso del Tevere, dove, poco per volta, fu eretto l’immenso complesso dell’Ospizio Apostolico di San Michele a Ripa Grande.
Dopo la cessazione delle attività portuali, la risistemazione degli argini del Tevere con l’innalzamento dei muraglioni contro le frequenti inondazioni e la creazione di viale Trastevere il rione subì alcuni cambiamenti che tuttavia non compromisero la sua inconfondibile atmosfera.
Resta uno dei rioni più vivi e caratteristici con le sue stradine coperte di sanpietrini su cui si affacciano case medioevali.
La notte si riempie di gente, sia romani che turisti, grazie alla ricchezza di ristoranti, pizzerie e pub. Di giorno offre mercati e botteghe di ogni tipo.
Le strade principali del rione sono piazza di santa maria in trastevere e Viale Trastevere.