Ha una forma all'incirca quadrata e si sviluppa a sinistra di via del corso, in un'area delimitata dal Pantheon, via delle botteghe oscure, via di torre argentina, via del seminario e piazza venezia.
La vasta zona pianeggiante sulla quale sorge oggi questo rione, nota nell’antichità come Campo Marzio, fu oggetto in età repubblicana di un vasto programma urbanistico, che, a partire dal II secolo a.C., vide sorgere, a fianco di antichissimi templi dedicati alle più importanti divinità romane, fra cui Marte, da cui la zona prendeva appunto il nome (Campus Martis), imponenti luoghi di culto, edifici civili e teatri. Di cui restano alcune testimonianze come i resti della Curia, del Portico e del Teatro nell’area intorno a largo Argentina.
A questi interventi seguirono, in età imperiale, ulteriori interventi ad opera di Augusto e del genero Marco Vipsanio Agrippa. A quest’ultimo si deve la costruzione dei più antichi edifici termali pubblici di Roma, noti come Terme di Agrippa, sorti tra il 25 e il 19 a.C. a complemento dei quali furono innalzati il Pantheon e la Basilica di Nettuno. Proprio tra le vestigia delle Terme di Agrippa fu rinvenuta la colossale pigna di bronzo, resto di una fontana, che dette il nome al rione.
L’imperatore Adriano si occupò del restauro di molti dei monumenti della zona (Pantheon, Basilica di Nettuno) e dell’edificazione di nuovi edifici sorti nei pressi dell’Arco di Traiano, costruito dal suo predecessore nello spiazzo antistante il Pantheon e noto in epoca medievale come Arco della Pietà.
Nel Medioevo la zona era ancora densamente abitata a differenza di altre zone di Roma che invece si spopolarono. Così, sul sito degli antichi edifici sorsero chiese e palazzi.
Profonde trasformazioni del tessuto urbano del rione si ebbero a partire dal Cinquecento, quando esso divenne centro nevralgico della Compagnia di Gesù: alcune strade e alcune piazze furono ampliate, spesso a discapito degli antichi monumenti d’epoca classica, come nel caso delle attuali via di Torre Argentina, piazza del Gesù e piazza del Collegio Romano, intorno alle quali, sul finire del secolo, iniziarono a sorgere i sontuosi edifici.
Tali trasformazioni proseguirono gradualmente anche nei due secoli successivi senza eccessivamente alterare la natura della zona a parte alcune demolizioni che misero in luce i monumenti dell’antichità nascosti dalle sovrastrutture successive.