Sorge sulla sommità del colle Celio, nell'attuale piazza della Navicella.
Fu fondata nel VII secolo sui resti di una delle caserme dell’antico complesso militare del Celio. Venne ricostruita a distanza di un paio di secoli da papa Pasquale I e rinnovata intorno al 1513, quando il cardinale Giovanni de’ Medici, divenuto poi Leone X, la fece restaurare dal Sansovino, cui si attribuisce l'elegante portico a cinque arcate su pilastri e lesene di ordine dorico.
Secondo un’antica tradizione, purtroppo non documentata, l’elegante disegno del portico sarebbe da ricondurre a Raffaello. Pur tuttavia resta indiscutibile la matrice raffaellesca sia in questo che negli altri interventi cinquecenteschi.
L'interno è a tre navate divise da diciotto antiche colonne di granito grigio, con capitelli marmorei corinzi.
La navata centrale, affrescata lungo le pareti da Lazzaro Baldi, conserva il soffitto ligneo a cassettoni del 1566. Sotto il soffitto corre un bel fregio rinascimentale affrescato da Perin del Vaga, su disegno di Giulio Romano, recante motivi araldici medicei. In fondo alla navata principale si possono ammirare dei mosaici del tempo di papa Pasquale I.