Si affaccia sulla piazza cui dà il nome, cuore di uno dei rioni più caratteristici della città, punto di riferimento della frenetica vita notturna trasteverina.
Fu edificata nel 222 d.C. da papa Callisto I sul luogo dove, secondo le cronache dell’epoca, nel 38 a.C. la terra avrebbe preso a eruttare olio, evento che fu in seguito considerato una miracolosa annunciazione della nascita di Cristo.
L’edificio attuale risale al pontificato di Innocenzo II, che tra il 1130 e il 1143 provvide a ristrutturarlo con materiali provenienti dalle Terme di Antoniniane.
Nel 1702 Clemente XI incaricò Carlo Fontana di ricostruire il portico, che tutt’oggi, con la sua ricca raccolta di epigrafi, marmi e rilievi romani e cristiani, si staglia contro la bella facciata.
Vi sono sepolti:
Alencon, Benvenuto Armellini, Francesco Armellini, Giovanni Battista Bussi, Gregorio Dei Papareschi detto "Innenzo II", Pier Francesco Bussi, Pietro Marcellino Corradini, Roberto Altemps
La facciata è decorata da uno splendido mosaico opera del XIII secolo, forse ritoccati da Pietro Cavallini, raffigurante la Madonna in trono. Il portico è sovrastato da una balaustra con quattro statue di pontefici. A lato si eleva il bel campanile romanico del XII secolo, terminante in un’edicoletta del XVII secolo.
L'interno è a tre navate divise da 22 colonne antiche di granito provenienti da monumenti pagani.
Interessanti sono il bel pavimento cosmatesco, il ricchissimo soffitto ligneo a lacunari disegnato dal Domenichino (che realizzò anche la tela centrale raffigurante l’Assunzione della Vergine), la bella abside decorata con raffinati mosaici su fondo oro.
Da ammirare gli splendidi mosaici, di alta qualità artistica, raffiguranti la vita della Madonna realizzati nel 1291 da Pietro Cavallini per volontà del cardinale Bertoldo Stefaneschi che si trova effigiato come donatore accanto alla Madonna e ai santi Pietro e Paolo.
Al Cinquecento risale la Cappella Altemps, eretta per il cardinale Marco Sittico Altemps da Martino Longhi il Vecchio nel 1585, nella quale si trova la Madonna della Clemenza, opera di gusto bizantineggiante.
Risale al secolo successivo la Cappella Avila, disegnata da Antonio Gherardi, interessante per il gioco prospettico della fantasiosa cupoletta che pare sorretta da quattro angeli in volo.
Autentico capolavoro rococò è la piccolissima Cappella del Battistero, opera di Filippo Raguzzini risalente al 1741.