Si affaccia su piazza del Gesù. E' considerata storicamente rilevante perchè progettata secondo i criteri architettonici suggeriti dalla riforma del Concilio di Trento, cioè a navata unica in modo che l'attenzione dei fedeli fosse concentrata, senza ostacoli, sull'altare maggiore e sul celebrante. Il modello realizzato a Roma, a grande navata con altare centrale e pulpito laterale (per facilitare la predicazione), fu preso come riferimento per le chiese dei Gesuiti in tutta Europa.
Fu voluta dal fondatore della Compagnia di Gesù,
Ignazio Di Loyola , già nel 1551. Ma per mancanza di mezzi finanziari la costruzione iniziò nel 1568 su progetto di Jacopo Barocci, detto il
Vignola, e durò fino al 1584.
Dopo la morte del
Vignola, nel 1575, il cantiere passò sotto la direzione di
Giacomo Della Porta che realizzò la facciata in travertino e la cupola.
La cupola è affrescata dal pittore G.B. Gaulli detto il
Baciccia. Nella calotta il tema è “Il Paradiso inneggia a Gesù”, mentre nei pennacchi si vedono profeti, evangelisti e dottori della Chiesa. Sempre del
Baciccia è l'affresco centrale della volta della navata, un capolavoro d'illusione prospettica dove la scena sembra sfondare i limiti della volta, il “Trionfo del Nome di Gesù” (affresco del 1679).
Nello stesso periodo, seconda metà del XVII secolo, risalgono i lavori alle grandi cappelle del transetto quella di San Francesco Saverio e quella di S. Ignazio.
La Cappella di Sant’Ignazio, posta nel transetto sinistro, è opera di
Andrea Pozzo e ospita il più ricco altare barocco di Roma e la statua del santo, ora in stucco argentato, dopo che l'originale in argento massiccio fu fusa per pagare le tasse imposte da Napoleone.
La tribuna e l’altare maggiore risalgono alla metà del XIX secolo.