Fu eretta nella piazza omonima non lontana da via del corso.
Verso la metà del Quattrocento papa Niccolò V fece costruire una prima fontana la quale, circa tre secoli dopo, precisamente nel 1735, fu sostituita da papa Clemente XII da una più grande e maestosa. Il papa commissionò la costruzione della nuova fontana all’architetto Nicola Salvi.
Ispirandosi al Bernini, Salvi dette forma, coniugando in modo mirabile architettura e scultura, ad una monumentale fontana addossata ad una delle pareti di Palazzo Poli.
La complessa struttura della fontana richiese trent’anni per la sua ultimazione, avvenuta sotto il pontificato di Clemente XIII.
E' probabilmente uno dei luoghi più affollati di visitatori di Roma. Migliaia di persone ogni giorno visitano l'opera per potere gettare nella vasca una moneta, che come da leggenda, garantisce al turista di tornare ancora a Roma nella sua vita.
La fontana di Trevi è divisa in tre nicchie da quattro colonne. Le sculture che la compongono narrano varie vicende allegoriche.
Nella nicchia centrale si trova la statua di Oceano, eseguita da Pietro Bracci, rappresentato in piedi su un cocchio a forma di conchiglia trainato da cavalli marini guidati da tritoni, opere del Maini.
Nelle nicchie laterali ci sono le statue allegoriche, opera di Filippo della Valle, dell'Abbondanza e della Salubrità, sovrastate da due bassorilievi raffiguranti la Ninfa Vergine che indica la fonte ai soldati di Agrippa e Agrippa che dà ordine di costruire l’acquedotto, realizzati rispettivamente da Andrea Bergondi e da Giovanni Battista Grossi.
L’imponente gruppo scultoreo si distende su un podio roccioso irto di scogli, ravvivato da piante e figure di tritoni e di animali marini, mitologici e reali.