Nato nel 1480 a Brescia Morto nel 1548 a Venezia all'età di 68 anni
Poche sono le notizie biografiche sul Savoldo. Nacque a Brescia intorno al 1480 forse da una famiglia nobile. Nel 1506 è a Parma, mentre nel 1508 risulta iscritto a Firenze all'Arte dei Medici e Speziali, corporazione alla quale appartenevano anche i pittori. Nella città toscana in quegli anni erano contemporaneamente attivi Leonardo, Michelangelo e Raffaello, artisti con cui probabilmente vennne a contatto. Nel 1521 è presente a Venezia, città alla quale in quel momento apparteneva il territorio di Brescia. Per i committenti veneti firmò la tavola con i Santi eremiti Antonio e Paolo del 1520 (ora nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia), la Madonna e santi per San Niccolò a Treviso e le Tentazioni di sant'Antonio, conservata alla Timken Art Gallery di San Diego. Fra il 1524 e il 1526 dipinse per i domenicani di Pesaro realizzando una grande Pala, da destinare all’altare maggiore della chiesa di San Domenico a Pesaro conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano. Intorno al 1530 l'artista si spostò a Milano. Per il duca Francesco II Sforza eseguì vari dipinti. Al 1540 circa risale l'Adorazione dei pastori della Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia. Per la Zecca di Milano gli vennero richiesti i suoi famosi “quadri di notte e di fuochi” che tanto contribuirono alla sua celebrità. Tornato a Venezia vi morì dopo il 1548. La sua opera più celebre è l'Arcangelo e Tobiolo oggi nella Galleria Borghese di Roma.